Verificare i parametri vitali del sistema EFFC è un requisito esplicitamente richiesto dalla norma UNI 9494-2. Ottemperare a questo importante requisito di legge con l’automazione EFC, solleva il conduttore dell’attività dalla responsabilità dovuta a errori o inadempienze umane.
Uno dei colossi mondiali della vendita on-line ha recentemente affidato a Bovema la progettazione del sistema EFC per la messa in sicurezza di alcuni settori, particolarmente sensibili, del suo principale centro logistico in Italia.
L’intervento di Bovema si sviluppa su due piani fuori terra, con le seguenti caratteristiche:
- Un comparto antincendio al piano terra con una superficie complessiva di circa 2.585 mq
- Due comparti antincendio adiacenti al primo piano con una superficie di circa 1.280 mq ciascuno, separati da compartimentazione REI 120.
Al piano terra è stata prevista l’installazione di un Sistema di Evacuazione Forzata di Fumo e Calore (SEFFC) mentre al primo piano il sistema è naturale. Entrambi i sistemi sono gestiti da un’automazione EFC che ne sorveglia l’entrata in funzione e l’interazione reciproca e con gli altri sistemi di protezione attiva presenti (impianto sprinkler/schiumogeno).
L’elemento distintivo del sistema progettato da Bovema è il dispositivo di auto-diagnosi grazie a cui è possibile in modo automatico verificare i parametri di funzionamento di ciascun componente durante il periodo di sorveglianza.
L’eseguibilità delle operazioni necessarie a verificare i parametri vitali del sistema è un requisito esplicitamente richiesto dalla norma UNI 9494-2:2012 Progettazione e installazione dei Sistemi di evacuazione forzata di fumo e calore (SEFFC). Al paragrafo 6.9.12.1 la norma fornisce indicazioni circa l’impianto e il suo azionamento, in particolare prescrive che “Il quadro di comando e controllo deve consentire durante le operazioni di sorveglianza, controllo e manutenzione di eseguire manualmente o in automatico in maniera anche programmabile tutte le operazioni necessarie per verificare i parametri di funzionamento previsti dal progetto“.
Grazie all’utilizzo di sensori di fine corsa presenti nei motori dei componenti e opportunamente collegati alla centrale di comando, il sistema è in grado di fornire con cadenza programmabile, un report i cui dati vengono messi a disposizione del titolare dell’impianto o del responsabile della sicurezza.
Ottemperare in maniera automatica a questo importante requisito di legge, solleva il conduttore dell’attività dalla responsabilità dovuta a errori o inadempienze umane. In caso di sinistro sarà sempre possibile esibire la documentazione che prova la corretta supervisione del sistema.
L’autodiagnostica del sistema è possibile solo con impianti di tipo pneumatico ed elettrico.