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Progettare con la UNI 9494-1 2012

Progettazione e installazione dei Sistemi di evacuazione naturale di fumo e calore (SENFC)

Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore (SENFC) sono impiegati da circa dagli anni 80 e furono regolati a partire dal 1984 in Germania (DIN 18232) e dal 1989 anche in Italia (UNI 9494). L’esperienza maturata in questi anni e la ricerca continua condotta presso laboratori europei qualificati ha approfondito le conoscenze sul funzionamento del sistema di evacuazione naturale di fumo e calore in caso di incendio. La nuova norma UNI 9494-1 2012 riporta questi aggiornamenti e rende obbligatorie le cautele che il progettista in buona parte già conosceva e che talvolta usava.

La norma UNI 9494-1 2012 stabilisce i criteri di progettazione e istallazione dei Sistemi di Evacuazione Naturali di Fumo e Calore in caso d’incendio. La norma si applica ad ambienti da proteggere con una superficie minima di 600 mq e un’altezza minima di 3 m nel caso di edifici monopiano; ultimo piano di edifici multipiano; piano intermedio di edifici multipiani collegabile alla copertura. La norma è relativa a Sistemi con Evacuatori di Fumo installati su tetto. Inoltre fornisce indicazioni per Evacuatori di Fumo installati su parete.

La norma UNI 9494-1 2012, sostituisce la UNI 9494: 2007

Progettare con la UNI 9494

Per approfondire i temi della progettazione di Sistemi di Evacuazione di fumo tramite le norme UNI 9494 è possibile iscriversi a uno dei corsi per professionisti antincendio organizzati da Bovema in tutta Italia. 

Nella lettura della nuova UNI 9494-1 e durante la progettazione è importante valutare i seguenti punti:

1) L’ambiente da proteggere.
Controllare le dimensioni e le strutture dell’ambiente, la forma e le caratteristiche della copertura. Verificare la stabilità e il comportamento al fuoco di tutte le parti. E’ importante considerare che l’ambiente con le sue forme è parte integrale del sistema di controllo dei fumi e del calore.

2) II calcolo della superficie utile totale di evacuazione del fumo (SUT).
La progettazione presenta una novità importante: il calcolo si effettua per ambienti da 1.600 mq, delimitati da pareti o da barriere. Il risultato è in mq dl superficie utile totale (SUT) per quell’ambiente 0 per quel comparto a soffitto. Il risultato dipende dal rischio che si sintetizza nel gruppo di dimensionamento (G.D.), dall’altezza dell’ambiente e dall’altezza delle barriere al fumo.

3) Le compartimentazioni a soffitto.
La compartimentazioni a soffitto da 1.600 mq aumenta molto l’efficacia dell’impianto. Utilizzare per quanto possibile le strutture esistenti. Completare la compartimentazione con barriere fisse o mobili. L’altezza delle barriere non deve essere mai inferiore a 1,00 m. Lo strato libero da fumi non deve essere mai inferiore a 2,50 m. Se lo strato libero da fumo è inferiore a 4 m, la barriera deve scendere 0,50 m sotto strato di fumo. Per strati liberi da fumo più alti di 4 m la barriera dev’esser alta come Io strato di fumi e gas caldi. La distanza massima tra le barriere non deve superare 60m.

4) Le prese d’aria fresca: dove e quante.
Tutte le aperture che siano 1 m sotto lo strato di fumi e gas caldi possono essere utilizzate per ingressi d’aria fresca. Per le aperture non più larghe di 1,25 m la distanza  sotto lo stato di fumo si riduce a 0,50 m. Le aperture protette con griglie di ventilazione che siano anche anti pioggia (lamelle inclinate) dovranno essere posizionate 1,50 m sotto lo strato di fumo. Le aperture per le prese d’aria, con il loro valore corretto dal fattore di forma, dovranno avere una superficie 1,5 volte maggiore della superficie utile totale di evacuazione di fumo del comparto maggiore. Queste aperture devono essere appositamente contrassegnate, non avere ostacoli al flusso dell‘aria entrante, aprirsi insieme agli Evacuatori di fumo se non previsto e motivate in modo diverso.

5) Influenza delle condizioni esterne.
La nuova norma UNI 9494-1 ha messo in evidenza l’importanza dei fattori esterni, che erano già conosciuti ma spesso disattesi. ln particolare:

  • effetto del vento per Evacuatori di fumo in copertura: è importante utilizzare solo ENFC collaudati per il tetto, test vento e neve inclusi
  • effetto del vento per Evacautori di fumo in facciata: è importante aprire solo quelli sottovento. Porre la massima attenzione che il vento non crei una pressione contraria superiore alla pressione interna. ln questo caso è consigliabile raddoppiare il sistema, posizionando gli ENFC su due fronti contrapposti, ed aprire solo quelli sottovento. La nuova norma riporta questo tipo di impianto in un allegato che ha funzione di linea guida per la progettazione.
  • effetto del vento per le prese d’aria fresca: è importante eseguire gli stessi controlli di influenza del vento come per gli ENFC. Per esempio, In facciata; evitare che il vento sull’apertura porti l’aria di ingresso ad una velocità maggiore di 1 m/s.

6) Verifica
Costruito un progetto e verificato l’influenza delle condizioni esterne, si controlli che il funzionamento del sistema sia corretto. ll controllo deve assicurare che le prese d’aria non lascino zone senza ventilazione o che si creino zone con ventilazione eccessiva.

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